L’enigma dell’ottangolo
Individuato e documentato fotograficamente da Fausto Franzosi il “codice segreto” composto da lettere e cifre incise a scalpello sulle facce marmoree del dado ottagonale …realizzato a supporto della sfera in rame posta nel punto più alto, a decoro della lanterna che sormonta la cupola del Santuario.
L’intera sequenza:
pari per complessità di lettura a quelle del grande matematico e viaggiatore Leonardo Pisano, detto Fibonacci, ha arrovellato per parecchio tempo le menti di diverse persone intente alla scomposizione del mistero.
Grazie alla consulenza scientifica della prof.ssa Elisa Bertazzoni e alla consultazione delle fonti d’archivio conservate in Biblioteca Maldotti, come nei migliori gialli storici, è stato possibile svelare l’arcano.
Fondamentale, la specifica documentale rappresentata di seguito:
a cui fa eco il chiarimento nelle note della stessa prof.ssa Bertazzoni:
«Il Galvani era un mito. Ecco cosa significano le lettere in cima alla chiesa. Alcune le avevo capite esattamente, ma non certo tutte. Non pensavo che “P” e “M” fossero le iniziali dell’architetto, di cui era noto il nome. Nel trascrivere, però, anche il bravissimo Carlo Galvani (1802-1869) fa un errore. Scrive Virgnis invece di Virginis. Ha perso una “I“. Perdonato.»
Un enigma che a ragione alla realtà che svela, tradisce il legame di un sentimento devozionale ancora più profondo.